Contributi a fondo perduto: nessuna incompatibilità tra il “DL Cura Italia” e il “DL Ristori”

principali misure

Il DL Cura Italia (D.L. n. 18/2020, conv. con modif. dalla L. n. 27/2020) ha introdotto le prime misure di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Nello specifico, l’art. 27 ha previsto una indennità per il mese di marzo 2020, pari a 600 euro ai liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Sempre al fine di sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza, ulteriori disposizioni sono state introdotte con il DL Rilancio (D.L. n. 34/2020, conv. con modif. in L. n. 77/2020). In particolare, l’art. 25 ha riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore degli esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA. Il medesimo contributo non spetta invece ai contribuenti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli artt. 27, e 38 del DL Cura Italia.

Con il successivo DL Ristori (D.L. n. 137/2020, conv. con modif. in L. 176/2020), il legislatore ha introdotto ulteriori disposizioni sempre allo scopo di compensare i gravi effetti economici e finanziari subìti da determinate categorie di operatori economici in conseguenza della pandemia da COVID-19.
L’art. 1 del DL Ristori prevede un ulteriore contributo a fondo perduto al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte con il D.P.C.M. 24 ottobre 2020 per contenere la diffusione dell’epidemia. Nello specifico, il comma 1 stabilisce che “è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 D.P.C.M.. Il contributo non spetta invece ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020”.

Detto questo, dopo questa panoramica relativa ai contributi introdotti dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il contributo a fondo perduto previsto dal “DL Ristori” rappresenta un’ulteriore beneficio di natura monetaria previsto dal legislatore in conseguenza del perdurare della situazione di difficoltà in favore dei soggetti maggiormente colpiti dall’emergenza daCOVID-19, spettante al ricorrere dei nuovi requisiti previsti e non prevede alcun divieto di cumulo, divieto invece previsto dal contributo del DL Rilancio con il contributo del DL Cura Italia.

Pertanto, relativamente al caso di specie, il professionista può beneficiare del contributo del DL Ristori pur avendo già beneficiato di quello previsto dal DL Cura Italia.

Dott. Elia Salvatore

Dott. Elia Salvatore

Consulente del lavoro

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